martedì 16 gennaio 2018

Virus, esci da questo corpo!

Da autunno ho preso ben ponderate precauzioni per non ammalarmi: ho ingerito compresse di vitamina C con succo di limone (che volete, noi siciliani mettiamo il limone ovunque e spremuto, mica solo grattugiato che così va sprecato) e in seguito con succo d'arancia, in aggiunta ho iniziato a indossare sotto la felpa una maglia della salute (quella di misto lana-cotone, con lo scollo a V ricamato, che tiene caldo senza pizzicare). Comunque niente, prima o poi l'influenza bastarda la prendo sempre, anche stavolta.
Una consolazione è che il mio Quasi-Ingegnere mi vuol baciare lo stesso. Io provo a spiegargli che non sta bene, non si fa, che rischia il contagio ma lui, Cuor Di Leone se ne frega. Del resto in due anni e qualche mese che stiamo insieme abbiamo condiviso una quantità astronomica di cose, però mai il virus dell'influenza. E' armato contro l'influenza pur vestendosi solo con una felpa e una maglietta estiva di cotone a maniche corte. Eppure, mentre grondo germi e liquidi poco salutari, mi bacia alla francese, mi abbraccia di continuo (sono di un bisognoso affettivo al limite del patologico in questi casi), una volta mi è pure scappato uno starnuto con cui l'ho sputacchiato in faccia, ciononostante niente. L'influenza la becco sempre e soltanto io.
Alcune delle poche cose che mi danno un poco di sollievo è stare mezza sdraiata sul divano perché in posizione verticale mi viene la nausea e in posizione orizzontale mi sento colma di muco e fatico a respirare, al buio perché la luce mi brucia gli occhi e il pc sulle gambe così contemporaneamente mi riscaldo ed evito di dormire venti ore al giorno. Una delle poche attività che posso svolgere senza lamenti e senza sofferenze è ascoltare a volume basso vecchie canzoni italiane. Quindi evviva De Andrè, Mina, Celentano, Dalida, Battisti, e via dicendo.
Sapeste quanto mi piace e mi fa stare bene Parole Parole, in una versione invertita mandata in onda dalla Rai dove Mina è la bugiarda leccaculo e affabulatrice mentre Celentano è quello che non vuole essere accalappiato o blandito dalle parole.
Su youtube questo video non c'è più ma lo TROVATE QUI.

Cari miei, anche da giovane Celentano era brutto come la fame a mezzanotte, ma che stile. E mi fa morire sempre dal ridere mentre canta CAAAARAMELLE, NON NE VOGLIO PIU'! e si mette a lanciare manate di caramelle prese dalla sua giacca per tutto lo studio televisivo. LE ROSE E I VIOLINI QUESTA SERA RACCONTALI A UN ALTRO! E via a lanciare un mazzo di rose che si sparpagliano in giro e un violino che fa un tonfo a terra. Poi vogliamo parlare del balletto che fa all'ultimo? Semplicemente esilarante, stupendo. Lo adoro.

Dopo questa, in genere passo a Storia d'amore, sempre di Celentano; praticamente è un romanzo breve con la musica. Celentano si rivolge ad un uomo per parlare di sua moglie, che era una donna di cui lui era innamorato. Questa donna "scherzava con tutti i ragazzi all'infuori di me. Perché, perché, perché... perché io le piacevo. Lei mi amava, mi odiava, mi amava, mi odiava, era pazza di me. Se non ero il suo ragazzo era colpa di lei. E per fami ingelosire quella notte lungo il mare è venuta con te. Ora tu vieni a chiedere a me tua moglie dov'è. Dovevi immaginarti che un giorno o l'altro sarebbe andata via da te. L'hai sposata sapendo che lei, sapendo che lei moriva per me. COI TUOI SOLDI HAI COMPRATO IL SUO CORPO, NON CERTO IL SUO CUOR!". E qui me lo immagino fargli il gesto dell'ombrello al massimo della gestualità, ma lo immagino io perché quella frase è davvero potente. Il resto ve lo potete ascoltare.


Dopo aver riso, cosa potrei fare? Ovviamente mi deprimo. E allora via, Dalida e le lacrime sono assicurate.


Quanta grazia, povera donna. E che voce!
Poi cerco di risollevarmi, nei limiti che mi concede il malanno. Però cado su Mina, e allora anche oggi mi rallegro domani.


Circa venti canzoni dopo prendo la ferma decisione di non deprimermi oltre, così passo a gruppi più recenti come i Wakey! Wakey! oppure alle canzoni più basic di Jamie Campbell Bower (dovreste sentirlo e anche guardarlo, è... adorabile), come anche Renan Luce (che mi ricorda sempre il mio viaggio a Parigi, in particolare quel bar alle quattro del mattino che aveva il veleno per topi sotto il divano).
Ma circa una dozzina di volte finisco per ascoltare la magia di questo gruppo di violoncellisti finlandesi, gli Apocalyptica. E finalmente la quiete.


Voi cosa ascoltate quando state male o volete rilassarvi o qualunque sia il motivo che vi fa scegliere ballads e acustiche minimal?

mercoledì 3 gennaio 2018

Il primo post dell'anno è sempre il più difficile.

Ogni anno vorrei passare direttamente al secondo o anche al terzo post. Il primo mi richiede sempre più tempo e concentrazione di quanto mi piaccia. A quanto pare il mio flusso di coscienza è impedito da lipidi e zuccheri che bloccano le mie sinapsi come baldi, feroci giocatori di rugby.
E non aiuta sapere che tra qualche giorno sarà il mio compleanno, cosa che mi avvicina inesorabilmente al trentesimo, e questo evento non è che sia molto di mio gradimento. Abbiate pietà, non ho ancora neanche una pallida risposta alla domanda "Cosa vuoi fare da grande?", mi occorre più tempo!

Per di più faccio schifo a compilare le liste, con l'aggravante che non mi ricordo mai cosa diavolo ho fatto di così importante da essere memorabile. Mi piacciono le piccole cose buone quotidiane, perciò non potrei elencare tutte le pizze che ho mangiato, i dolci e i gelati che ho gustato, i baci che ho dato e ricevuto, gli abbracci della Nonna number 1, le coccole della Nonna Serie A, le risate con il signor Racconta Storie (meglio conosciuto come papà del mio fidanzato), i dolci sorrisi di quella santa donna di mia Suocera, le uscite (in particolare le trasferte fuori città allo scopo di divorare roba buona) con il mio caro amico che chiamo affettuosamente Sòggira (che in siciliano vuol dire suocera) perché con lui faccio il miglior curtigghiu della storia (questo non so tradurlo in italiano, pardon) senza contare che su di lui ci si può contare, Nipotina che gioca a spararmi e ride di gusto quando metto in scena la mia dolorosa morte (e lei ride soddisfatta), i miei primi esitanti tentativi di conoscere i miei cognati e di farmi conoscere, il Nonno acquisito che finalmente ha imparato il mio nome e ha smesso di chiamarmi Rosaria... e chissà quante altre cose ci sarebbero, che mi hanno dato gioia, felicità, tranquillità...
Di eventi negativi c'è "solo" l'aver perso per strada due amici con i quali immaginavo di passare la vecchiaia... se ci sono stati altri eventi negativi non li ricordo proprio. E di questo sono infinitamente grata.

Restano le incertezze che ho da almeno dieci anni, niente di nuovo: non ho lavoro, non ho avuto illuminazioni riguardo l'eventuale carriera dei miei sogni, non ho ancora preso la ferma decisione di tentare un'altra esperienza universitaria.

Del 2017 mi resterà impresso il mio piccolo (e assolutamente da ripetere) viaggio a ROMA, ulteriore conferma che sono una persona strana: il due di luglio ho fatto colazione con una tazza di the caldo perché non mi piace il caffé e lo stomaco è serrato almeno fino alle undici (e dovevo camminare moltissimo, vedere una tonnellata di posti e particolari, quindi fare colazione stavolta era categorico). Lo ricorderò anche come l'anno in cui ci siamo regalati le fedine e in cui la mia relazione ha compiuto due anni, che a volte sembrano trenta e ci fanno comportare come coppie sposate da decenni, a volte sembrano due mesi e pare di vivere quella fase iniziale di una relazione che mi piace definire "Fase Luna Di Miele" (avete presente, no? Quando all'inizio di una relazione tutto fila liscio, occhi a cuoricino, attenzioni come se piovessero, i difetti dell'altra metà della mela che scompaiono o che troviamo addirittura adorabili).

Il 2018 è appena iniziato e già mi preoccupa, lo sento minaccioso. Sono paranoica ma ci sto lavorando. Vedremo.

Per quanto riguarda le letture, è stato un altro anno dove ho comprato più libri di quanti ne ho letti, ho letto con calma ma con più gusto. Tanto mica dovevo fare la maratona. Ho tenuto un file sul pc per ricordarmi tutto:
  • Libri letti in totale: 10 + 1 non ancora finito. Esattamente come l'anno precedente.
  • 3630 pagine circa. 1670 pagine in meno rispetto all'anno precedente.
  • 6 gialli, un saggio, 2 classici, 1 romanzo rosa e 1 che non so bene come inquadrarlo.
  • 4 autori italiani vs 7 autori stranieri (dei quali 3 inglesi, 2 americane, uno svizzero, un tedesco).
  • 5 autrici vs 6 autori.
  • Da quello che sono riuscita a scovare su internet, solo uno di questi autori era sicuramente minore di trent'anni nell'anno di pubblicazione del libro che ho letto.

Non sono capace di fare promesse che non posso mantenere, neanche a me stessa, perciò dico che in questo nuovo anno spero che non mancherà mai la salute ai miei cari e a me, spero di riuscire a leggere molto, di viaggiare, di capire qualcosa che non ho mai capito, di fare esperienze avventurose che non ho mai fatto, di potermi meravigliare in senso positivo, di vedere cose belle e conoscere belle persone; spero di poter assaggiare delizie che non litigheranno con il mio sistema digerente, di fare l'amore spesso, di vedere più spesso l'amore negli occhi di altre coppie (datate o nuove che siano); spero di non fare come al mio solito e tenermi tutto dentro, per poi scoppiare quando raggiungo il limite: non mi piace litigare, lo trovo noioso, mi annoio a litigare perciò taccio e scompaio/scoppio improvvisamente, invece quest'anno voglio reagire non solo se mi insultano direttamente ma anche per situazioni sgradevoli, pure se litigare è noioso e uno spreco di tempo ed energie. Spero di vedere più spesso la mia migliore amica e non fare una telefonata da 62 minuti come facciamo qualche volta l'anno. Spero nella serenità. Spero di ricordarmi di guardare un cartone animato ogni tanto, così da sentirmi leggera e spensierata per un po', sia i Disney che ancora ricordo a memoria sia quelli che non ho mai visto, come ho fatto la vigilia di capodanno con Aladin e Robin Hood (quest'ultimo non lo avevo mai visto prima, ma è carinissimo pur se ottenuto riciclando disegni di altri film Disney e da allora fischietto la sigla almeno una dozzina di volte al giorno, sentite qui).
E auguro altrettanto a tutti.
Sono troppo pigra per odiare e portare rancore.

Ecco dei peperoncini a caso.