venerdì 27 ottobre 2017

Degenerare o fare progressi?

Qualche giorno fa, come due piccioncini innamorati (così qualcuno ci ha soprannominati una volta) passeggiavamo per le vie del centro e all'improvviso una vetrina sbrilluccicosa ha attratto la nostra attenzione.
Eravamo fermi in silenzio quando il Quasi-Ingegnere ha fatto una domanda particolare.

QI - Amò, ce n'è uno che ti piace?
Maya - Vuoi chiedermi di sposarci e pagarmi pure il vestito? Adesso? MA SEI IMPAZZITO?
QI - Ma no, che c'entra. Volevo solo sapere se abbiamo gli stessi gusti anche per gli abiti eleganti.
M *sguardo ambiguo e spregiudicato, da attrice consumata* Abbiamo già appurato a quella cerimonia che so scegliere bene un abito. *ammicco*
Lui è scoppiato a ridere di gusto, poi anch'io (la sua risata a volte è troppo contagiosa).
QI - Su, amore. A me per esempio piace quello.
Ho seguito con gli occhi il suo dito puntato e la risata che ancora mi aleggiava sul volto si è spenta. Non potevo crederci, così ho chiesto
M - Ma quale?
QI - Quello più a destra, dietro.
Sono rimasta agghiacciata. Non avevo frainteso, indicava proprio il più voluminoso ammasso di tulle e altra diavoleria ingombrante.
M - Dici davvero? Mi stai prendendo in giro?
Mi guarda con tanto d'occhi e scuote la testa.
QI - Dico davvero, ti ci vedo bene. A te non piace?
M - Faccio e farei tante cose per te, ma somigliare ad una bomboniera proprio no. Non ti credevo il tipo da sposare una travestita da principessa.
QI - Voglio che indossi un abito bellissimo perché tu sei bellissima per me. E quel giorno lo devono vedere tutti.
M - Sì ma così mi vedrebbero pure dallo spazio!
QI- Esagerata come sempre... al massimo ti si vede dal satellite di Google!
M - Sì vabbè, ma io sono un tappo e con quello sembrerei un'arancina coi piedi.
QI - E che problema ci sarebbe? Tu adori le arancine.
M * mi atteggio a monarca indispettito* Uomo, SMETTILA DI PROVOCARMI.
Si è messo a ridacchiare, poi mi ha domandato quale abito mi piacesse, se me ne piaceva uno. Gli ho detto che effettivamente uno mi piaceva e gliel'ho indicato.
Mi ha fatto una faccia schifata che avrebbe gareggiato (e vinto) contro la mia espressione precedente.
QI - Quello lìììì?
M - Eh, sì. Mi piace quello stile. Semplice, elegante e morbido. Ha qualche sbrilluccichio sopra e pochi strati di organza che scendono in modo naturale. A te non piace?
QI - No amore, è troppo semplice, guarda! La gonna è... è... è... è dritta, ecco. Non ha per niente volume, sembra un abito da sera, non un abito da sposa! Non è abbastanza speciale per te.
M - Che adorabile leccaculo *la voce però mi esce dolcissima, caramellata direi, poi cambio atteggiamento* A me invece piace molto, sembra un abito da dea greca!
Mi fissa di sbieco, muto.
M - Che c'è?
QI - Niente. Mi chiedevo solo se, in quanto dea greca, puoi ammaliarmi o fulminarmi.
M - Altrimenti come ti spieghi che sono riuscita ad accalappiarti senza fare niente?
Per tutta risposta mi ha baciata e ha detto che al nostro matrimonio metterò quello che vorrò, tanto dovrò indossarlo io.
Secondo me ha temuto che gli proponessi di mettersi lui l'abito voluminoso da principessa e io lo smoking.
In effetti l'idea continua a sollazzarmi.

(nb: il vestito era tipo questo, in ogni caso niente e nessuno potrà convincermi a indossare un bianco abito da principessa, GIAMMAI! Tra l'altro penso di volerlo color carta da zucchero ma non l'ho detto alla mia dolceamara metà che era già abbastanza sconvolto).
Una volta ripresa la camminata, dopo un po' ha affermato che sarebbe bello se ci sposassimo il giorno del nostro anniversario (data scelta perché quel giorno pranzammo con un'amica che ad un certo punto ci chiese se stavamo insieme, noi ci guardammo inebetiti e ce lo chiedemmo a vicenda; sebbene fosse chiaro da almeno un mese non ne avevamo mai discusso prima).
M - Cosa? A dicembre, con quel ghiaccio che c'è nell'aria?
QI - No no, dicevo il giorno, non esattamente nella data. Che ne dici di giugno o settembre? Fa caldo ma non troppo. Lo sanno pure le pietre che odi il freddo. E così, scegliendo lo stesso giorno, potremmo continuare a dire che stiamo insieme da tot anni e tot mesi, dovremmo ricordare un solo giorno.
M - Mi piace come ragioni! Ora sì che ci intendiamo alla grande.
Abbiamo ripreso a camminare, un po' sovrappensiero ho proposto per le nozze una determinata sala, dove lavora un mio parente stretto e si mangia benissimo. Ha risposto subito sì, ci si è sposato suo fratello e ricorda ancora di aver mangiato da papa.
M - E per la torta?
QI - La torta al limone del bar dove andiamo sempre! Secondo te la faranno per un matrimonio?
M - Non lo so, ma... 
QI - Ma?

 *sguardo da folle megalomane, così*

M -Per noi la faranno.
Li convinceremo.










Si è messo a ridere forte, affermando che sono sempre melodrammatica.
Ho risposto che in una vita passata dovevo essere un'attrice comica.
E lui ha concordato.

lunedì 9 ottobre 2017

Marsala e la storia romana di domenica mattina.

In Italia abbiamo questa meravigliosa cosa che la prima domenica del mese le entrate nei musei e altre opere statali sono GRATUITE, il che per quelli poveri come me è un'offerta che non si può rifiutare.
La prima domenica di luglio eravamo a Roma e abbiamo risparmiato parecchio, la prima domenica di ottobre invece eravamo a Marsala (TP). Più precisamente al Baglio Anselmi, meglio noto per ospitare i resti di una nave punica e per gestire il museo a cielo aperto che comprende una strada di epoca romana, una villa (con tanto di abuso edilizio: pare infatti che in qualche modo i proprietari della villa si siano impossessati di una parte di strada pubblica; si vede che certe cose le abbiamo sempre avute nel sangue!) e le basi di case e strade di un piccolo quartiere.
Ovviamente foto a go go, una sola guida per tutta la struttura (e che manco a dirlo, era a metà del suo ultimo giro quando siamo arrivati) e un bel sole nonostante fosse una settimana che ci tormentavano preannunciando temporali, tuoni e lampi. E invece nisba mal tempo, si va a fare i turisti!
Vedete, le fidanzate di solito vogliono essere scarrozzate in giro per negozi e centri commerciali, ma siccome a me da troppa ansia fare shopping allora mi faccio portare in giro per ruderi e anticherie.
A ognuno il suo.


Dicevo, il primo ottobre siamo andati in un museo di Marsala (famoso anche il Museo degli Arazzi, ma non lo abbiamo ancora visitato) che si trova proprio sul lungomare ma purtroppo non ho foto perché ero troppo distratta dal sole inaspettato per ricordare di fotografare la facciata. La prima foto è di una specie di atrio che collega il museo "interno" con quello all'esterno del quale narravo poc'anzi. E lì abbiamo incontrato un'adorabile micio che stava stravaccato a giocare con l'erba, poi si è venuto a distendere vicino a noi e faceva le fusa e la pasta prima ancora che mi mettessi ad accarezzarlo. Poi non so perché, all'improvviso l'ingrato si è messo a soffiarmi contro.


All'interno ovviamente non ci sono solo i resti della nave punica, per esempio hanno asportato dalla villa romana un mosaico che tengono al sicuro in una teca, esattamente come molto altro che vedremo dopo.




A sinistra, ciò che è rimasto dei componenti in ferro di una bilancia, compresa la statuetta della dea Minerva come simbolo di giustizia.
A destra, una iscrizione con il riflesso dei miei stivali sulla teca.






Tra le tante teche, le foto che riporto contengono vasi dipinti sia di ceramica che di terracotta, lumi e lumini.




Ci sono inoltre un gran numero di anfore, di diversa forma a seconda della popolazione di origine (greca, romana, maltese, macedone, punica e altri che per ora non ricordo). Si trovano in diversi punti di due grandi sale, alcune sono disposte in file come soldatini, altre in una specie di soppalco a gradini che li fa somigliare ai cantanti di un coro.



Le anfore si trovano nelle sale che contengono i celebri resti della nave punica, un televisore che manda in loop un documentario sulle navi puniche e le varie strategie di attacco e di difesa, le teche con altri resti come chiodi, pezzi di ancore e altro.



Ho trovato molto interessanti anche i segni che esseri viventi marini hanno lasciato su molte anfore ma anche le teche dedicate agli usi domestici quotidiani di vari recipienti di terracotta e persino di ricette (provate a ingrandire le foto se non si legge).


 
Infine, nel museo sono anche presenti riproduzioni di sculture e sculture originali, come una Venere che non sono riuscita a fotografare (è vietato l'uso dei flash in tutta la struttura naturalmente, purtroppo in molti punti la posizione dell'illuminazione non favorisce la fotocamera). Il busto di un soldato romano sono riuscita a fotografarlo perché esposto alla luce da una finestra sull'atrio che vi ho mostrato all'inizio.

Ci sono molte altre cose da vedere, ovviamente non potevo mostrare proprio ogni cosa.
Della villa per esempio non ho fotografato nulla, mi sono spazientita perché la qualità era davvero penosa, non all'altezza di quello che vedevo.
Grazie al Quasi-Ingegnere mia dolce metà posso però mostrarvi qualcos'altro.
La prima è la strada romana principale, la seconda è ciò che si può guardare dal medesimo punto ma verso la città; so che non si vede bene ma seguitemi con l'immaginazione: stando al centro della strada si può vedere dritto non solo fino a Porta Nuova (l'arco che si vede) ma anche la strada principale chiamata poi Cassaro (sarebbe via XI Maggio, dove si passeggia tra negozi, edifici antichi, bar, ristoranti, pub ed enoteche, se vi capita assaggiate il vino liquoroso Marsala Rubino: è eccezionale) e fino all'altro arco, che è Porta Mazara. Le quattro porte fanno parte di quella che era la cinta muraria medievale, ma da quella strada principale romana si riesce ancora a vedere tutto il Cassaro da una porta all'altra. Ah, la magia della storica architettura urbana!



Tanto per la cronaca, ne sono uscita abbastanza soddisfatta, nonostante le cinque ore di sonno che hanno preceduto questa visita. Chissà dove ci trascineremo il prossimo mese!