giovedì 19 gennaio 2017

Ricominciamo.

Prima di fare un riepilogo del 2016 ho voluto aspettare almeno la seconda settimana di gennaio, poiché è stato un mese piuttosto impegnativo che ha compreso festeggiamenti per: un anno di relazione, natale, capodanno e compleanno. Tutto nell'arco di trenta giorni circa, un periodo fatto di ingozzamenti e di spaparanzamenti su divani che hanno portato a cambiare buco alla cintura. Ma, cosa buona e giusta, non rimpiango nulla, né il bis di risotto né le due fette di cassata siciliana, neanche tutto quello che c'è stato di altro sulla tavola. E al diavolo la palestra, preferisco essere "morbida" ma felicemente cioccolatosa.
Nota doverosa: probabilmente è l'alto tasso di colesterolo a parlare, quindi non so come la prenderò quando mi sarò effettivamente resa conto del cambiamento della mia mole.


Con me il 2016 è stato generoso: sono stata spesso molto felice e poche volte molto infelice. Il mio umore è sempre ciclico, ma i periodi buoni ora durano più dei periodi bui. Mi mancherà il 2016, era da tanto tempo che non stavo così bene.
Ho imparato a non combattere la malinconia quando mi viene senza preavviso, senza motivazione: li considero ancora inutili dimostrazioni della mia debolezza, ma ho accettato che tutti a volte sono deboli e che non c'è nulla di male. Avere il mio Quasi-Ingegnere a sostenermi mi ha molto aiutata.
Mi fa vedere le cose da una prospettiva diversa, il ché è bene.
Ho pure capito di essere dotata di una quantità di pazienza molto al di sopra di quanto credessi. La cosa bella è che lui non se ne approfitta mai, ad eccezione dei dieci giorni che precedono i suoi esami universitari. Ma poi si fa perdonare. Il ché è bene.
Ho imparato che dimostrare tenerezza e affetto non è una forma di debolezza e ho smesso di credere che la gente possa utilizzarla come un'arma contro di me. Di sicuro le persone che tengono a me non la useranno per deridermi o farmi del male. Ci ho solo messo un paio di decenni a capirlo. Ed esiste una foto, dove si vede benissimo che sono io quella che abbraccia un amico, quindi ho una prova.
Aprirmi mi riesce meno complicato, ma parlare qui, sulla bloggosfera, mi viene ancora più semplice che nella realtà... comunque ho fatto enormi passi in avanti dal 2011 ad ora anche grazie alla bloggosfera.
Ho scoperto che in casi rari si può avere un bravo fidanzato e anche dei bravi suoceri. La cosa più bizzarra è che sono io, proprio io, il fortunato essere umano ad avere un bravo fidanzato e dei suoceri adorabili. Sono creature dalla bellezza mitologica!
Perciò e percome, questo 2016 l'ho voluto bene, nonostante i brutti scherzi che mi ha giocato e di cui mi fa ancora male parlare. Ma Nonna sta bene, adesso, quindi continuo ad amare queste quattro cifre, sperando di ripetere il miracolo.


Anche per i libri ci sono stati degli alti e dei bassi.
Gli alti sono tutti i libri che mi sono stati regalati (ben quattro, di cui uno che cercavo da un paio di anni), grazie a quell'anima pia e di maniche larghe del mio Quasi-Ingegnere. I bassi sono che, rispetto al 2015, ho letto piuttosto poco. Ecco un riassunto comparativo:
  • Libri letti in totale: 10 + 1 non ancora finito. 16 in meno rispetto all'anno precedente.
  • 5300 pagine circa. 4400 in meno rispetto all'anno precedente.
  • 7 thriller/gialli, il migliore dei quali direi a parimerito Il suggeritore di Donato Carrisi e Follia profonda di Wulf Dorn.
  • 3 romanzi di varie tipologie, il migliore è il romance storico Shanna di Kathleen E. Woodiwiss.
  • 1 classico, che è stato Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas.
  • 1 autore italiano.
  • 9 autori stranieri (di cui 3 americani, un francese, un inglese, uno scozzese, uno svizzero e due tedeschi).
  • 6 autori e 4 autrici.
  • solo 1 aveva meno di trent'anni alla pubblicazione del libro che ho letto.

Non male, ma neanche bene. Troppi libri in casa mia aspettano il loro turno per essere letti! Ma questi miei amici silenziosi aspetteranno con pazienza, cosa che non fanno i miei amici in carne ed ossa, o il Quasi-Ingegnere. Mi sa che le mie priorità sono cambiate, anche io sono cambiata, ma in fondo sono ancora Maya, sono io. E tornerò.