venerdì 15 aprile 2016

Mayday: Maya vs Technology.

Momento della domanda retorica: come può essere finito uno scontro tra me e la tecnologia? Ovviamente con me sconfitta.
Manco da più di un mese, ma la colpa non è tutta mia, è che la tecnologia semplicemente odia me e ama vedermi bloccata nel secolo scorso, o anche più.
Il primo ad abbandonarmi è stato il cellulare. Tutta colpa di whatsapp e dell'obbligo di aggiornarlo. In pratica mi si costringeva ad aggiornarlo, altrimenti a non usarlo mai più. Il problema vero è iniziato quando ho avviato quell'infame di Google play, che si è categoricamente rifiutato di aprirsi. Mi sono perciò ritrovata o ad aspettare venti minuti che si aprisse (invano, il cerchietto continuava sempre a roteare) oppure a visualizzare un messaggio di errore che mi chiudeva l'app. Dapprima il problema era con Google play, ma poi il telefono ha cominciato a bloccarsi mentre usavo un'app, scaricata col sudore della fronte e delle dita, e infine non si apriva più niente che richiedesse l'utilizzo di internet. La storia era sempre la stessa, ossia lo schermo diventava nero, il telefono vibrava e infine un messaggio mi diceva che l'applicazione era collassata per un qualche errore.
Quindi non solo ho dovuto fare i conti con l'irritante idea che mi dovessi comprare un nuovo telefono (che palle! Voglio il mio telefono, non uno che si fracasserà alla sua prima caduta dalle scale o il suo primo bagnetto in una pozzanghera), che già di per sé questa cosa mi faceva incazzare, ma no! Non era sufficiente! Dovevo pure ascoltare gli amici che ridendo mi dicevano "Và ettalo! Accattate un I-phone" (per i non-siculi "Buttalo! Comprati un I-phone"), ma giammai l'Apple mi avrà! E il fidanzato che spesso aggiungeva "Il tuo telefono è obsoleto, come te". Tesoro, non sono obsoleta, sono ANACRONISTICA. Comunque il fatto che sia ancora vivo e illeso vuol dire che lo amo davvero. E che quel suo sorriso dovrebbe avere delle clausole di utilizzo.
Per concludere questo capitolo, fortunatamente non ho dovuto comprare un nuovo telefono perché due settimane dopo (e un ripristino dei dati di fabbrica che non servì a nulla) lo diedi al mio amico V con una allettante promessa: prova a fare una delle tue magie, se ti riesce ti compro il paninazzo più imbottito che la tua mente riesce a concepire. Ci è riuscito (mi hanno fottuto mezza ricarica perché non ho un'offerta internet attiva, ma per lo meno funziona e ho risparmiato tante belle banconote).

Nel frattempo di questo problema, se n'è aggiunto un altro: preso di invidia, anche il mio pc ha voluto le ferie, perciò si è spento e si è rifiutato di accendersi. Se mi scoccia comprare un nuovo telefono, figuriamoci un pc nuovo! Provando e riprovando alla fine ho capito il problema, cioè che non era il pc ad essere rotto bensì il carica batterie. Da qui inizia l'epopea per trovare un alimentatore compatibile con il mio pc, che comprende un rischio di infarto quando l'unico che becco costa la bellezza di 35€. Ma che scherziamo? Un pezzetto di filo, una scatoletta per 35€, 'azz è una rapina!
Soluzione? L'ho comprato su internet a circa metà prezzo, spedito e arrivato in meno di una settimana.

Saranno finite qui le mie disavventure? NO. Un giorno mi si rompe la tv (si vede lo schermo blu e l'audio si sente se metto un supporto fisico sotto l'attacco della presa scart) e qualche giorno dopo mi ritrovo gli occhiali che mi penzolano sul naso e un'asta dei suddetti ai miei piedi. Razza di sfiga malefica, pure gli occhiali s'è presa! Non vi dico le difficoltà di fare cena e guardare la televisione indossando gli occhiali da sole. Per fortuna ho dovuto resistere solo una sera, una mattina e mezzo pomeriggio per riavere i miei occhiali integri.



Dopo tutte queste difficoltà, ho passato quasi una settimana senza alcuna voglia di usare il pc. Me ne mancava proprio la forza ogni volta che gettavo uno sguardo su di esso. Ero esausta e sconfitta.
Magari viene da pensare che in tutto questo ho avuto più tempo da dedicare alla lettura e invece niente. Più di un mese fa ho cominciato finalmente a leggere Il Conte di Montecristo ma sono ancora in alto mare, non ho avuto proprio voglia di leggere. Per di più, come successe per Grandi speranze di Dickens, mi sta piacendo molto e lo sto diluendo nel tempo (peccato che Grandi speranze ha circa 490 pagine, mentre Il Conte ne ha quasi 900). Il libro l'ho comprato durante la mia breve permanenza a Parma ed è di quel formato super fico, quelli con la copertina imbottita e il prezzo basso (4.90€ alla Feltrinelli). Non so quanto mi ci vorrà a finirlo, ma non penso sarà a breve.
Stanca ma viva.