giovedì 14 gennaio 2016

Un quarto di secolo.

Ecco che ci sono arrivata. Un quarto di secolo. 25 anni. E come ogni anno la mia voglia di festeggiare era sotto zero.


Così volevo passare il mio compleanno: seppellita da una trapunta, con le mie membra abbandonate scompostamente sul divano, a guardare vecchi film strafogandomi di gelato al cioccolato fondente accompagnato da una tazza di panna montata. Oblio e pace dei sensi per almeno una settimana. E invece no.
Pare che non si possa fare perché, pare, i fidanzati ci tengano a questa ricorrenza. O per lo meno ci tiene il mio. La cosa mi stupisce ancora. Che io abbia un fidanzato, dico, non la storia della ricorrenza.
Perciò potevo mai dirgli -'sti cazzi il mio compleanno, lasciami sguazzare nell'abulia insieme a Bridget! Tu non sei Colin Firth-?
Non sarà Colin Firth né mr. Darcy, però ha il suo fascino e poi quel sorriso che... vabbè, non ci buttiamo in una fabbrica di melassa adesso, okay? Se sto con lui ci saranno dei motivi. Degli ottimi motivi.
Dunque, dicevo, mi invita ad uscire, io accetto e mi metto in ghingheri. Che per me significa un vestito stirato, comodi stivali con fibbie e fondotinta steso su tutta la faccia (e non soltanto sulle occhiaie da panda sotto effetto di oppiacei e sul quel brufolo rosso sul mento che dice "Salve, prima ero una deliziosa torta Setteveli, ora mi vendico per essere stato brutalmente divorato diventando uno schifoso vulcano bianco-giallastro"). Tutto tempo sprecato quando mi mette tra le mani un pacco regalo. Okay, è solo un profumo... ma uno buono, che sa di buono. Non mi aspettavo un altro regalo, dopo quello di Natale, poi lui ha fatto quella risata particolare che mi fa sbalzare in un colpo solo la glicemia e le ovaie, e boom. Mi scappa la lacrimuccia di commozione. Oh diamine, mi sono rammollita per davvero!

Ma ci ha pensato la sfiga a rimettermi in riga. Mio padre ha la felice idea di prendermi una torta, peccato che sulla confezione ci fosse il nome di qualcun altro. Doveva essere una torta con crema di gianduia e panna, una roba da sballo, invece mi ritrovo un obbrobrio: crema al caffè (che detesto), ricoperta da biscotti amaretti, panna, fragoline e cioccolato bianco (bianco, capisci? Il cugino sfigato ed emarginato della fantastica famiglia del Cioccolato). Mi veniva da piangere un'altra volta. Poi mi sono costretta a mandare giù almeno una fettina, tanto per dimostrare che gradivo il pensiero ed è finita che ho quasi vomitato, pensando a quel paese di Fanculolandia che improvvisamente si ritrova con tanti cittadini in più.

domenica 3 gennaio 2016

2015 Reading Challenge: December. Of ending and beginning.

Finito di appanzarci e di sparare botti? Tanto per essere sicuri aspetterei almeno un'altra settimana, chi vive di ansia il mese di dicembre mi capisce. E mi capiscono ancora meglio coloro i quali hanno pure da festeggiare il proprio compleanno in questi giorni: fidatevi gente, si arriva al dieci gennaio che nelle vene ci scorre colesterolo e spumante. O almeno è quello che irrora le mie, di vene.
Ciò che non può aspettare è il capitolo conclusivo di questo progetto iniziato esattamente il tre gennaio 2015. Ecco cosa ho letto tra fine novembre e dicembre e i punti che ho segnato in corner.
Con Carlo A. Martigli e il suo 999 L'ultimo custode ho segnato i punti 5 (libro con un numero nel titolo) e 19 (libro basato su una storia vera). La storia narra due vicende che si svolgono in tempi diversi: una vede protagonista il giovane filosofo italiano Giovanni Pico della Mirandola alle prese con l'amante già sposata e la controversa pubblicazione delle sue 900 tesi, con le quali avrebbe potuto annullare qualsiasi potere dell'allora invincibile e onnipotente Chiesa Cattolica, ma fallisce questo suo tentativo di unire l'umanità sotto l'unica identità mistica di una Madre Creatrice e amorevole poiché accusato di eresia e costretto a desistere oppure scappare... La seconda storia si basa su di un misterioso gruppo segreto di persone di inizio 900 che posseggono un manoscritto inedito del conte di Mirandola, un testo importante che potrebbe cambiare le sorti del mondo intero ma che è messo a rischio da loschi individui tedeschi. Tali tedeschi, convinti che ci sia nel manoscritto qualcosa che confermerebbe la superiorità della razza ariana, lavorano per il Führer. Nel manoscritto, oltre le 900 tesi già pubblicate dal conte, ci sono anche le conclusive 99 tesi, la cui conoscenza potrebbe portare sostanziali cambiamenti. Romanzo storico molto accurato e interessante, per niente pesante nonostante le tematiche delicate (chiesa, religione, razzismo, etica, morale), linguaggio chiaro e fluido. Per chi ama i complotti come me.


Altra lettura, Uccelli di rovo di Colleen McCullough, per i punti 2 (un classico romantico), 21 (un libro che tua madre ama), 24 (un libro basato interamente sulla copertina, in questo caso c'è in copertina la maggior parte della trama) e 50 (un libro che hai iniziato e mai finito). Non so da dove cominciare, stavolta. Salto la trama e passo direttamente alle considerazioni: mi devono ancora degnamente spiegare perché questo ammasso di tragedie e sofferenze è considerato un libro rosa, romantico. Avevo iniziato a leggerlo due o tre mesi fa, l'ho abbandonato perché dopo una cinquantina di pagine non ce la facevo più: tutto, dall'inizio alla fine, è permeato da un'aura di tragedia perpetua. Già alla prima pagina ho avuto dei seri dubbi, si preannunciava un racconto pluridecennale su sofferenze e catastrofi di varia scala e inizia con la leggenda di questi pennuti che si suicidano impalandosi il cuore con una spina, cantano meravigliosamente fino all'ultimo battito e la melodia sublime fa sorridere Dio. Non commento, dico solo che l'ho trovato grottesco. Però, visto che è il libro preferito di mia madre, posso concludere che in famiglia a quanto pare abbiamo la genetica passione per l'orrido.
Letto una volta e mai più.


Infine, per concludere l'anno, Il mistero dell'Atlantide di Charles Berlitz, con cui ho segnato il punto 14 (un saggio). Questo libriccino piccolo e tosto raccoglie varie leggende, miti e storie riguardo la possibile esistenza del continente perduto di Atlantide. Mi ha lasciata indifferente, per quanto sia affascinante l'idea di una terra scomparsa che potrebbe un giorno riaffacciarsi e svelare chissà quali storie. L'ho trovato sterile, ripetitivo e monotono.


Finito con l'assegnazione dei punti, ho fatto qualche conticino:
  • 27 libri letti in totale. Mi sembrano pochi...
  • 9700 pagine, circa.
  • 8 thriller/gialli. I migliori sono Alex (Pierre Lemaitre) e Tutto ciò che muore (John Connolly).
  • 12 fantasy, di cui un manga, il resto suddiviso in 4 saghe diverse. La migliore è la trilogia The Infernal Devices (Cassandra Clare).
  • 5 romanzi rosa. Il migliore è Una rosa a mezzanotte (Anne Stuart).
  • 2 classici. Tra Amleto (Shakespeare) e Grandi speranze (Charles Dickens) non saprei scegliere uno.
  • 2 autori italiani.
  • 19 autori stranieri (di cui 7 americani, 4 inglesi, 3 francesi, 2 giapponesi co-autrici, 1 tedesco, 1 irlandese, 1 australiana).
  • 11 autrici e 10 autori.
  • 2 con meno di 30 anni alla pubblicazione.
  • 9 punti non segnati, contro 41 punti segnati.

Posso ritenermi abbastanza soddisfatta del 2015, per le letture e non solo. Ho cercato qualche altro progetto annuale per tenermi un poco impegnata, per non abbandonare il blog, ma non ho trovato niente che si addicesse alle mie passioni e necessità. Per altro non so se sono di più i pro o i contro di una lista come questa... è vero che così ho letto libri che prima non avrei preso in considerazione, ho avuto piacevoli sorprese grazie a questo, ma a volte attenermi alla lista è stato un peso. Quindi, visto che l'angolo libro esisteva già su questo blog sin dagli inizi (ha appena compiuto quattro anni, caspita!), ho deciso che il 3 di ogni mese (salvo imprevisti) sarà dedicato alle mie letture. Non mancheranno certo i racconti delle mie disavventure, quelle non mi mancano mai, forse mi fiderò abbastanza della mia percezione della realtà per scrivere anche di belle cose.
Un nuovo anno, nessun inizio: il viaggio continua.