venerdì 20 marzo 2015

Fifteen men on the dead man's chest -oh oh- and a bottle of rum.

Sia mai che di qui passasse uno psicologo. Mi accontenterei anche di uno studente di qualsivoglia università, italiana e non.
Mi sono persa qualcosa, strada facendo, non so bene dove né quando ma tant'è. Non avevo questa sensazione da quando, ormai cinque anni fa, il prof di matematica del liceo spiegava qualcosa di nuovo: la sensazione di essermi persa un passaggio e di non potere perciò andare avanti nella giusta direzione. Ti diceva con estrema logica tutto il percorso da A fino a C e io mi rendevo conto di essermi persa la B, di non capire qualcosa di essenziale che è lì, scritto di precisione con evidenza; come fai a non vedere? E ci voleva un po' per rendermi conto.
Ecco, certe volte non mi rendo conto delle cose a tempo debito. Ed è fastidioso nella migliore delle ipotesi, capisci?
Non bastava essere totalmente privi del senso dell'orientamento? Pure il tempismo doveva mancarmi?
In compenso ho una memoria selettiva impeccabile, che mira a farmi ricordare con estrema chiarezza tutti i miei errori, tutte le volte che ho capito qualcosa troppo tardi, tutte le volte che ho faticato per superare i miei "difetti caratteriali" solo per rendermi conto che, ancora una volta, era troppo tardi.
Ho di nuovo l'insonnia e l'unico piano che ho ideato tenendo conto della mia pigrizia è quello di cercare cose positive, pensare in positivo e tutta la compagnia briscola; una serie di piccoli esercizi volti a migliorare la qualità della mia controversa esistenza umana. Ecco i risultati dopo sei giorni:

  • Ogni mattina faccio circa venti minuti (non di più) di ginnastica, tipo step e allungamenti. Il primo giorno di allungamenti (in piedi e piegata in avanti) non riuscivo neanche a toccarmi le caviglie con le dita, arrivavo appena sotto le ginocchia. Il terzo giorno mi sono sfiorata la punta delle scarpe. Dal quinto giorno appoggio le ultime falangi a terra. Miro a tornare ai tempi d'oro, quando appoggiavo tutta la mano a terra senza nessuno sforzo. Contro: non sono mai riuscita in vita mia a fare una spaccata (troppo pigra sempre per allenarmi); pro: fino a quattordici anni riuscivo a far passare una gamba dietro la testa fino a far incontrare nuca e caviglia. Non ho più mire contorsionistiche, ma miro ad arrivare magari al contatto piede-fronte... Tralasciamo l'inutilità evidente di questo punto: se riesco in una cosa inutile c'è la possibilità che in seguito io mi dedichi a progetti più elevati. Forse.
  • Ho messo da parte i miei adorati libri gialli per corteggiare Morfeo in favore di qualche lettura più leggera. Mi sono ricordata che, in un eccesso di previdenza (cioè "nel caso mi venisse voglia un giorno di leggere qualcosa di diverso dal solito"), avevo comprato una saga di sei libri fantasy all'affascinante prezzo di 5 € complessivi. Quindi ho scartato la confezione casalinga del mercatino dell'usato e sto leggendo questi, dedicando pochissimo tempo al libro che ho iniziato il mese scorso: Grandi speranze, di Charles Dickens. Mi piace Grandi speranze perciò sto diluendo il piacere di questa conoscenza in un lasso di tempo molto flessibile. Adoro Pip (il suo nome un po' meno ma ha il suo fascino intrinseco alla storia), non voglio lasciarlo tanto presto.

Il mio dito in compagnia dei miei due vizi preferiti.

  • Pensiero positivo: ho smesso di fumare ormai da giugno, credo, o forse luglio. E sono circa otto mesi. 'sti cazzi. Quando soggiunge il positivo arriva anche il negativo: la verità è che ho semplicemente cambiato vizio. Adesso c'è il the. Se non bevo una tazza di the al giorno sclero. Con il tempo sto provando diverse tipologie. Ho scoperto, come già sospettavo, che la tipologia di the che preferisco è il classico the nero. L'earl grey (the nero con estratti di bergamotto) mi piace poco, avendo qualche albero di limone e di cedro preferisco andare a raccogliere e spremere da me i miei agrumi. Ho provato un infuso ai frutti rossi di tale marca Lord Nelson e sono giunta alla conclusione che sia un valido sostituto. Il the verde, invece, mi fa schifo. Ma proprio tanto, eh. Il the verde alla vaniglia the same. Ieri ho provato a sciogliere un po' di miele nel mio adorato the nero con risultati insoddisfacenti. Forse perché era miele d'arancio e non millefiori, oppure perché ci ho pensato dopo e l'ho aggiunto dopo aver spento il microonde (devo ripetere che sono pigra?? Io non credo) e non durante l'ebollizione, non lo so. Ma in sostanza non ha migliorato il sapore, l'ha solo reso leggermente diverso.
  • Così facendo sono passata dalle 3-4 ore di sonno a notte a 5-6 ore. Un piccolo miglioramento, no? Però è proprio vero che bisogna stare attenti a ciò che si desidera: dormo di più certo, ma non sempre mi sveglio meglio. La maggior parte dei casi sogno cose piacevoli che poi fanno una brusca svolta verso l'incubo. Esempio: stanotte ho sognato Mr. X, i bei tempi che da amici abbiamo trascorso con altri amici e lì, in quel mondo onirico, io inghiottivo l'orgoglio e la paura molto prima di quanto sia successo nella realtà. E lì non era troppo tardi per noi. Altro esempio: ambientazione reale così come la sensazione di stare davvero vivendo la cosa, lì avevo un fidanzato. Ma non un fidanzato fantoccio, ma proprio un moroso che mi amava e lo dimostrava (ahahahahahaha! Scusate, certe panzane mi fanno ridere); fin qui tutto okay. Poi la svolta: mi fidavo così totalmente di lui da dargli libero accesso al mio blog, del tipo "Questa sono io, una delle parti più nascoste della mia anima. Leggi tutto, o solo quello che vuoi, commenta pure se ti va. Fai quello che ti pare, ecco l'indirizzo". Mi sono svegliata all'alba, in un bagno di sudore, col cuore in gola stretto dalla paura. La sola idea di affidare tutta me stessa a qualcuno mi destabilizza, di più... mi terrorizza. Non posso, non ce la faccio.
  • Non avrò un fidanzato, ma dal 13 febbraio al mio cuore ci pensa Ruzzle, guardate voi stessi come ho sprecato dieci minuti della mia vita per aggiornare quel gioco:



Ecco, ora spero di non dover ricorrere al piano B per incontrare Morfeo, cioè il rum. Però con la mia fortuna mi vedo già alle cinque del mattino mentre interpreto qualche canzone piratesca. Santa pazienza.

Fifteen men on the dead man's chest
-yo oh oh- and a bottle of rum!
Drink and the devil had done for the rest
-yo oh oh- and a bottle of rum!

venerdì 13 marzo 2015

Una bella cosa inaspettata.

Ciò che per alcuni, senza dubbio, è una notizia irrilevante, per me è stata una bella sorpresa. Magari per qualcuno non è "bella" ma che volete farci, pare che mi accontenti di poco alla fin fine.
Ho scoperto che è uscito un nuovo album dei Verdena *su le mani, si festeggia* e che sarà addirittura DOPPIO! *boom, svenuta*
Vi presento Endkadenz Vol. 1



Dopo quattro anni dalla mia grande delusione per Wow (troppo "elettronico" per i miei gusti, oserei dire monocromatico, se questo aggettivo non fosse così lontano da quello che il gruppo in generale è), ormai ho superato i miei contrasti interiori quindi alla notizia sono stata travolta da un'ondata di curiosità ed entusiasmo. Quattro anni, gente, QUATTRO. Un ritardo dovuto in parte ad un guasto al registratore, cosa che comunque non li ha fermati, anzi li ha spinti a creare altro (da qui l'idea di un album "doppio").
Chiedendomi come si sono evoluti in quattro anni, dove si sono spinti, sono passata all'ascolto.

Premetto che il mio album preferito dei Verdena è "Solo un grande sasso", dell'ormai lontano 2001, ma devo anche confessare una cosa: ho ascoltato la traccia che ha preceduto l'uscita dell'album (io arrivo un poco in ritardo, come sempre) e il modico sentimento di entusiasmo è diventato un batticuore. Caspita se mi piace! Non vedo l'ora di ascoltare tutto, mi metterei a saltellare se non sospettassi il rischio di essere portata in psichiatria...
Insomma, vomito arcobaleni. Datemi subito l'album e nessuno si farà male.

Ma che dico, sono contenta, vi amo tutti! (o quasi, loro mi ricordano che "Un po' esageri").


martedì 3 marzo 2015

2015 Reading Challenge: Febbraio.

Step 2: altri 4 punti segnati con due libri.
La prima lettura del mese di febbraio è stato l'Amleto di William Shakespeare e sono sorpresa da quanto mi sia piaciuto, contando che la trama a grandi linee la conoscevo già e che lo stile poetico (al pari della poesia vera e propria) non rientra tra i miei interessi letterari. In ogni caso, sento di dover dire qualcosa al traduttore: Marco Vignolo Gargini, chiunque sia, grazie!
Capita spesso che le traduzioni, soprattutto di libri datati, abbiano un linguaggio troppo aulico o comunque troppo lontano dal parlare moderno, rendendo come minimo difficile la fluidità della lettura. Probabilmente è per questo che ho abbandonato il classico che dicevo nel post precedente. Ma ritorno ad Amleto.
Non mi aspettavo che fosse una lettura così tanto piacevole, del resto per definizione una tragedia è qualcosa che inizia male e finisce peggio. Ci sono delle riflessioni sulla vita considerevoli e anche qualche traccia di umorismo, come nel seguente pezzo:

Guildenstern: il re, signore
Amleto: sì signore, che fine ha fatto?
Guildenstern: è nelle sue stanze agitato in modo incredibile.
Amleto: per il vino, signore?
Guildenstern: no, mio signore, piuttosto per la collera.
Amleto: dimostreresti una saggezza più ampia se avvisassi di questo il medico; perché se fossi io a fargli una purga forse lo farei immergere in una collera maggiore.

Seconda lettura: Ghost Shadow - L'isola delle ossa, di Heather Graham. La mia passione per i personaggi secondari più improbabili che hanno poche somiglianze coi personaggi principali è presente anche qui: ho provato una smodata simpatia per il fantasma di un corsaro, Bartholomew, che in fondo in fondo è un gentiluomo (magari a modo suo) un po' svitato e saggio. E' quel tocco in più che impedisce la monotonia, sia nei temi che nei toni, quel brio nei momenti altrimenti piatti. Andiamo, un fantasma con cui conversare, che fa il caffè, si diverte a fare lo sgambetto ai turisti e cerca di proteggere la protagonista; non si poteva non apprezzare.
Ci sono tante belle cose, anche se a volte è un po' troppo prolissa e qualche particolare è abbastanza banale, ma alla fine è un libro breve e si legge facilmente. Piaciuto.

Ho iniziato un altro libro tipo boh, tre settimane fa? Ma sono stata KO per dieci giorni causa febbre, mal di gola, persistente bruciore agli occhi e fotofobia e infine una pressione di 75 (la minima) e di 92 (la massima). Ah, e sono stata anche paraculata dai miei migliori amici perché mi sono ammalata per l'ennesima volta, cosa che non mi ha messa proprio di buon umore (certe volte sono abbastanza permalosa, tra l'altro sapevo che avevano ragione).





Ciò che ci proponiamo in preda alla passione,
spenta la passione, perde l'intenzione.
(Attore re, da: Amleto)