giovedì 24 aprile 2014

The Listography Project pt. 17: my favorite tv shows of all time.

Da brava bimba degli anni '90 senza vita sociale ma in compenso portatrice sana di una gran dose di pigrizia, ho visto millemila serie tv. Ecco perché questa lista (con un ordine cronologico non proprio perfetto) è pericolosamente lunga, soprattutto se paragonata ai miseri episodi precedenti. Tranqui, ne dimenticherò tanti però immaginate che delirio mentale regna perpetuo nella mia testa.


The Life In A Year


Friends

Will & Grace

Dharma & Greg (caspita quanto avrei voluto avere genitori "eccentrici" e strambi come quelli di Dharma)

La Tata

Willy il Principe di Bel Air

Malcom

Buffy

Le cose che amo di te

Prima o poi divorzio

La vita secondo Jim

CSI: scena del crimine

Perfetti... ma non troppo

One Tree Hill

Scrubs

Supernatural

Alias

Nip/Tuck

Tutto in famiglia

Desperate Housewives

Criminal Minds (lo spin-off mi fa abbastanza schifo, infatti non lo guardo. E ridatemi Emily Prentiss)


White Collar

Veronica Mars

Reaper

Chuck

How I met your mother

My name is Earl

The Big Bang Theory

Life Unexpected (ultima puntata deludente, campata in aria come poche altre)

Le regole dell'amore (Rules of engagement)

90210 (lo spin-off di Beverly Hills 90210, che però non mi piaceva) e Streghe (li metto insieme perché non è che mi piacessero più di tanto)

True Blood (ma solo perché c'è Alexander Skarsgard che, euhm, recita bene)

American Horror Story



Ultimamente mi sta acchiappando anche Brothers&Sisters.
Già, ho notevolmente bisogno di aiuto professionale. O della sbronza che avrò domani. O di altre serie tv...

martedì 22 aprile 2014

The Listography Project pt. 15 + 16: my best purchases + my proud accomplishments.

Ovvero i miei soldi sperperati per cose superflue da cui ho ricavato una certa soddisfazione i miei migliori acquisti. Evitando di scrivere ogni libro acquistato da oggi (ebbene sì, oggi) all'alba dei tempi, anche perché oggi sono vitale quanto un bradipo sotto valium o un orso in letargo.


The Life In A Year


Burrocacao: premetto che io faccio parte della categoria femminile che pensa che il burrocacao sia soltanto un rossetto generalmente privo di colore, utile solo per tormentarsi le labbra e rischiare che un soggetto maschio improponibile pensi che gli stai suggerendo di baciarti. Brrrr.
L'ho comprato in un supermercato parigino del quartiere musulmano (presidiato all'entrata da un uomo di colore alto due metri, con la corporatura di un giocatore di rugby), dopo aver preso l'insolazione per una giornata di sole, le labbra me le sentivo tirare e si erano gonfiate che Valeria Marini levate proprio. Per un paio di euri ho preso questo burrocacao lasciandomi convincere da un amico delle sue qualità (e del profumo). Ebbene, io amo quel burrocacao e di tanto in tanto me lo sniffo. Profuma di dolci e di paradiso.

All Star by China: somigliano precise alle originali, con la differenza che queste le ho comprate per 10 € e che non si sono distrutte dopo sei mesi come mi succede con le originali.

Penne Bic: io senza quelle non scrivo. Anche perché le altre le rompo subito, chissà come.


La lista 16 riguarda le cose che ho fatto di cui sono più orgogliosa. Beh, in fondo mi accontento ogni giorno di piccole soddisfazioni, quindi li elenco in generale:

Essere riuscita a non mandare una persona a quel paese.

Mandare una persona a quel paese.

Finire un libro di cinquecento pagine in due giorni, nonostante gli impegni.


Adesso non mi sovviene altro, sicché au revoir mon cher!

lunedì 7 aprile 2014

Quella simpatica Racchia.

Che poi racchia non è. Magari un po' cattivella, visto che mi ha sfidata a postare una poesia e sono parecchio carente a riguardo. Fate voi che l'unica poesia di cui ricordo a memoria una strofa è il Cinque Maggio di Manzoni.
Da qualche lontano e sbiadito ricordo di liceo, sono riuscita a trovare una poesia di cui ho sempre ammirato la delicatezza, la capacità di evocare con chiarezza immagini di una tranquilla serata in campagna, di come delle cose banali e quotidiane possano essere raccontate come qualcosa di magico.
Ci soffermiamo di più, io per prima, a osservare la parte marcia del mondo, la parte ingiusta, quella deludente, quella scadente. A volte sono queste parti a sembrare imponenti, a coprire tutto il resto, a sminuire il resto. Ed è leggendo parole come queste che ricordo che al mondo c'è più della sporcizia, del caos. Ci sono cose che diamo per scontate e che ignoriamo, ma spesso sono pochi attimi di leggerezza a lenire le ferite, lo stress, la stanchezza.

Silenzio!
Hanno chiuso le verdi
persiane delle case.
Non vogliono essere invase.
Troppe le fiamme
della tua gloria, o sole!
Bisbigliano appena
gli uccelli, poi tacciono,
vinti dal sonno.
Sembrano estinti
gli uomini, tanto è ora pace
e silenzio... Quand'ecco da tutti
gli alberi un suono s'accorda,
un sibilo lungo che assorda,
che solo è così: le cicale.

(Umberto Saba, Meriggio d'estate)


Così ho fatto la mia parte, adesso mi tocca nominare 3 persone a cui lanciare la sfida e che, a quanto pare, devono postare una poesia entro ventiquattro ore (non me ne volete, potete "vendicarvi" nominando a vostra volta altre tre persone):



Ringrazio LaRacchia per la nomination ^^

domenica 6 aprile 2014

The Listography Project pt. 13 + 14: people I've lived with + books I love.

La lista numero 13 dovrebbe elencare le persone con cui ho vissuto, parenti esclusi. Ecco, io non sono andata all'università e la relazione più stabile e seria che io abbia mai avuto è quella che ho con un tizio su Ruzzle. Ci sfidiamo a vicenda da mesi. Ma forse questi non sono criteri sufficienti per chiedergli una convivenza, non dite?
Comunque, dovendo scrivere qualcosa (my home, my rules) per adempiere alla missione vi nomino le iniziali:
A.
A.
F.
V.

Che per inciso sono le persone con cui ho passato 7 giorni a Parigi. Nessuno mi ha mai svegliata con la dolcezza di A, come se non bastasse il suo talento nel fare dolci da morire di felicità. Adesso ricordo con un sorriso il fatto che nella stanza d'albergo di noi ragazze non c'era un bagno: c'era uno sgabuzzino di un metro quadro con il wc e la cabina doccia (solo la cabina doccia) a tre passi dal letto; questo ci costringeva a stare nella stanza dei ragazzi mentre una faceva la doccia. Adesso non mi sembra più un disagio, mi sembra semplicemente una cosa strana accaduta ad una ragazza strana.
Direi che ho rimediato al vuoto di questa lista.

Credo sia impossibile andare a Parigi e non ritrovarsi osservati dallo sguardo maligno e ipnotico de le Chat Noir.

La lista numero 14 potrebbe essere molto lunga, ma con mio sommo dispiacere farò una scrematura molto essenziale (ho un'intera pagina dedicata ai miei libri, qui):

Il fiore e la fiamma, di Kathleen E. Woodiwiss. Io grazie a quel libro ho iniziato ad amare la lettura. Anzi, grazie a quella scrittrice, visto che ho la maggior parte dei suoi libri (per completare la mia dichiarazione d'amore posso aggiungere solo che ho letto le seicento pagine di Come cenere nel vento in due giornate)

Saga dei vampiri di Chicago, di Chloe Neill. Se lo dice una che odia i vampiri per pregiudizio, è proprio una bella saga (no, non mi pagano per dirlo. E no, non mi piace solo perché uno dei protagonisti è uno svedese coi capelli lunghi e gli occhi verdi. Nego e rinego!)

Delitto e castigo, di Dostoevskij

La fattoria degli animali, di G. Orwell

Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen


M'ha salvata il campanello, solo così potevo fermarmi :D
Non posso dimenticare il ban:


The Life In A Year