giovedì 20 febbraio 2014

Listography Project pt. 4+5+6: my favorite bands + my biggest fears + my past jobs.

The Life In A Year 

Sono un po' stanca di essere indietro, quindi oggi tre liste al prezzo di una e martedì altre due. Così dovrei essere al pari, spero.

Iniziamo con della roba bella, le imprescindibili presenze nei miei dispositivi musicali. Ovvero il cellulare, che l'i-pod, pace all'anima de li mortacci sua, mi ha abbandonata. Ecco quindi i musicisti che ascolto di più, in ordine sparso, niente classifiche:
Ministri
Iron Maiden
Verdena
Nirvana (da disadattata potevano mai mancarmi?)
Muse (fate voi che all'inizio volevo chiamare il mio blog "come in my cave"; ora mi rendo conto che la frase, tagliata fuori dal contesto, è piuttosto... ambigua)
The Doors
Led Zeppelin
The All American Rejects
Nofx
Pan del diavolo (niente di satanico, giuro)
Articolo 31 (mai rinnegare le proprie origini, anzi, immaginatevi me a sette anni che canto Ohi Maria)
Halestorm
Sonic Syndicate (finché la metà migliore del gruppo non ne è uscito per formare il seguente)
The Unguided
Renan Luce (ascoltatelo QUIQUI e ditemi se non vi salgono i valori della glicemia)


Ascolto molto altro, anche se di certi gruppi mi piacciono solo determinati album, ad esempio le greatest hits degli Offspring che mettono tanto di buon umore, o degli Avenged Sevenfold, o dei Good Charlotte (The chronicles of life and death, Good morning Revival).

Con la lista numero 5, quella delle paure, si spalanca una finestra aperta! Ma cercherò di limitarmi:
  • perdere le persone che amo: penso sia un terrore piuttosto comune. Essere abbandonata non mi preoccupa, ma la morte è tutta un'altra cosa.
  • filofobia: paura di amare. Ho paura di amare, di affezionarmi. Lasciamo perdere ogni analisi psicologica.
  • lucertole: ne ho già parlato ma rinnovo l'orrore. Non importa se siano dal vivo, in foto o in tv, a me salta il cuore in gola come una bottiglia di spumante troppo agitata prima di stappare.
  • aghi di siringa: esperienze spaventose quando ero troppo piccola. L'incompetenza di certuni è stata determinante.
  • nei film non riesco proprio a guardare le torture applicate agli occhi. E' davvero troppo per me.

 E per concludere in bellezza (come? Dove? Quando? Eeehh???), i lavori che ho avuto per la lista numero 6:
  • raccoglitrice di olive: era il giardino di famiglia e l'ho fatto solo un anno, data la mia paura delle lucertole capite che le due cose non potevano coesistere.
  • commessa: negozio di oggetti per la casa posseduto da certi palermitani che vabbè, non mi hanno impressionata in modo favorevole. Mica i palermitani potevano essere tutti simpatici come Cristina. Ci ho lavorato solo un paio di settimane, metà del tempo col negozio ancora chiuso. Quindi ho passato la maggior parte del tempo a montare scaffali, sistemare la roba che era buttata a malo modo dentro gli scatoloni, pulire, fare l'inventario nel magazzino (che in realtà era una stanza polverosissima) e ovviamente tutto in nero. E poi mi hanno indicato la porta.
  • doposcuola: niente da dire, quell'unica alunna mi impegna quattro-cinque ore, cinque giorni a settimana.

Ecco, ora sono in paranoia al pensiero di lucertole in agguato e con la depressione da disoccupazione. Vado a consolarmi con la musica, và.
Buonsalve!

2 commenti:

Commenti liberi, purché ci si ricordi che siamo esseri umani e non bestie.
Chiedete e vi sarà dato. Forse.