lunedì 19 agosto 2013

Chi...

Chi trova un' amica, ma perde lei e un'altra.
Chi assiste alla rovina di un'amicizia sapendo che non può fare nulla per impedirlo.
Chi trova un fidanzato, e chi proprio non ci riesce (né a trovarlo né a tenerselo).
Chi trova lavoro e parte senza dire niente o quasi, lasciandoti irrimediabilmente indietro.
Chi aveva deciso di credere nel futuro ma poi ha preso una cantonata.
Chi cambia strada dopo aver visto una persona che non incontrava da un po' perché si è reso conto che ha fatto troppi passi indietro.
Chi si vede rinfacciare il proprio passato con dettagli che non corrispondono a verità.
Chi non sa quale sia il passo successivo.
Chi pensa che forse avrebbe fatto meglio a fare quella gita senza fare ritorno a casa.
Chi non ha più voglia di pensare, o di guardarsi intorno.



Chi vuole giocare con me a "ce l'ho - non ce l'ho" come con le figurine? Io ce le ho tutte, collezionate nella bellezza di una stagione.


giovedì 1 agosto 2013

Notizie in diretta.

Poco fa mia madre aveva intenzione di guardare una "edizione speciale" del TG di non so bene quale canale televisivo poiché, di certo entro mezz'ora e in diretta, si sarebbe diffusa la notizia circa l'esito di uno dei tanti processi a Silvio Berlusconi. Il risultato è che l'ho mandata gentilmente a farsi due riflessioni. Ho detto gentilmente? Forse dovrei cercare il termine gentilezza sul vocabolario... Non è colpa mia se sono acida, mi disegnano così.
Comunque. Non ho intenzione di ascoltare un qualsiasi telegiornale perché, che a noi pubblico spettatore piaccia o meno, questo è un argomento "scottante" e in quanto tale ne sentiremo parlare ovunque, in lungo in largo in 3D, ovunque, dovunque e comunque. Ci saranno servizi su servizi, ipotesi di boicottaggio, di pagamento, di persecuzione. Lo stesso copione insomma, con qualche piccola variante del caso.

Seriamente mi chiedo chi davvero crede che, nel caso di una condanna nella quale non entro in merito, il signor B. la sconterà appieno in un normale carcere. Senza privilegi, senza riduzione di pena, senza guardie donne o simpatici uomini ben pagati che gli fanno passare il tempo tra un'aragosta e un assegno bancario giocando a scacchi.
Se si decidesse per gli arresti domiciliari, trovo ridicolo definire "punizione" costringere qualcuno a restare chiuso in una lussuosa e spaziosa villa, con tutti i comfort possibili e immaginabili. Che grandissimo sacrificio andare a farsi il bagno soltanto nella propria piscina (che vale il doppio o il triplo di quanto vale una casa medio-borghese), che sofferenza avere il condizionatore d'aria in ogni stanza, che tristezza avere la propria televisione con home theatre, che delusione rinunciare alla possibilità di socializzare e di conoscere gente nuova. Mi piange il cuore.


In sostanza, questo è uno show che non ho intenzione di seguire. Ho smesso di credere nella giustizia molto tempo fa, ma la mia coscienza sociale non dipende da questo e vive a parte.