mercoledì 15 agosto 2012

Frasi del giorno: ma che sto a dì? Ma perché sto a cantà da sola?

Non molti post fa, conclusi con la frase "Finché non sento il bisogno di vomitare, finché non sento il bisogno di spogliarmi, finché non sento il bisogno di svenire, non ho bevuto in modo eccessivo. Diventerò alcolista? Lo scopriremo nelle prossime puntate".
Ecco, io devo smetterla di scrivere eufemismi e minchiate così. Io e l' alcool abbiamo quella che facebook definirebbe una "relazione aperta", e la mia faccia a tale affermazione è più o meno quella dell' attore russo Misha Collins nella foto sottostante:




Ricordo tempi nei quali Ferragosto per me significava scavare buche in spiaggia per farci cadere dentro la gente e guardare con aria ebete la legna bruciante senza correre il rischio che qualcuno ti accusi di piromania. Tutto questo, ndr, prima di intraprendere la relazione con gli alcolici...
Già sapevo che sarebbe andata a finire male quando ho visto che la prima bottiglia di birra l' ho bevuta che erano ancora le cinque del pomeriggio. Sapevo anche che non era una buona idea "assaggiare" tutti i tipi di alcool presenti senza fare cena. Ma mi sono fermata? Euhm... no. E mi sono ritrovata già alle undici a cantare da sola canzoni che nessuno dei presenti conosceva, a dire cazzate fuori da ogni logica o forma di intelligenza, a ridere per niente, a ballare come se non ci fosse un domani (col risultato che oggi sono un fantasma e non so cosa sto scrivendo, nè dove andare a parare). Ho perso il conto delle volte in cui ho cantato questa qua, soprattutto perché non ricordavo altre parole...:
You may push me around
But you cannot win
You may throw me down
But I'll rise again
The more you say
The more I defy you
So get out of my face




(Defy you, The Offspring).
Ho avuto sbronza e dopo-sbronza nel corso della stessa serata, col risultato che ho mandato a fanculo la tenda preferendo il mio letto; tanto sarà un chilometro o due di distanza, e potevo sentire quella cazzo di musica da discoteca (de li mortacci sua) dalla mia stanza. Prima di andare, però, ho visto cose di rara fattura e di forgie mito-meta-fanta-scientifico che non sto a dì: c'era ammore ovunque, baci e abbracci ovunque si potesse posare lo sguardo (se sei dotato di raggi X nemmeno una tenda poteva celare così tanti buoni sentimenti), gente che fino a pochi giorni prima si tirava botte di "stronza!" e "puttaniere!" era in procinto di auto proclamarsi marito e moglie finché divorzio non ci separi, un lido in mano ad associazioni religiose (con tanto di musica house con testi di lode a Gesù, e qui non mi dilungo in chiacchiere), taccagni che offrono una parte della loro libagione indiscriminatamente ad amici e sconosciuti di passaggio; per non parlare del gemellaggio Sicilia-Puglia-Lombardia, soggetto di scambi altamente Culturali. All night long.

 
Il mio stile era più o meno quello dello zio Reginaldo, finché le mie membra hanno retto. Beh, che dire se non: 
BEATI COLORO CHE SI SBRONZANO TRA LORO! (cit.)
Anche i fantasmi devono riposare, bye bye!

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